Esercizi di archeo didattica casalinga: cambiare il punto di vista sul mondo.

OSSERVARE IL MONDO CON CURIOSITA' E ATTENZIONE





Posso dire con certezza che per essere un bravo archeologo è necessario essere persone attente, curiose e disposte a guardare le cose da punti di vista sempre nuovi e non scontati.

I bambini sono "portatori sani di curiosità" e, nonostante noi adulti cerchiamo in tutti i modi di tarpare questa bella energia, imponendogli di imparare cose noiose e incomprensibili, loro per fortuna non rinunciano facilmente alla voglia e al bisogno di conoscere.

La letteratura per l'infanzia ci guida spesso in un mondo popolato di "bambini guida", di "bambini mediatori" che conservano il segreto della felicità sfidando le leggi e le noiose convenzioni degli adulti.

Possiamo così seguire con fiducia Alice che, annoiata dai compiti e dalle poesie da imparare a memoria, fugge nel suo paese delle Meraviglie, dove le regole dei grandi possono essere messe in discussione ed Alice rivendica il diritto a pensare con la propria testa e all'essere curiosa. 





Nel mio mondo i "Bianconigli" da seguire sono proprio i miei figli che, in una fitta rete di doveri spesso auto imposti, reclamano le piccole e deliziose cose della vita: una passeggiata, le coccole sul divano, un libro letto sotto le coperte, una partita a "dobble"... quelle cose, che a mio avviso, permettono di sperimentare veramente "il paradiso sulla terra"!





UN MANUALE PER CURIOSI

Tornando alla curiosità e alla voglia di conoscere, un bellissimo libro che aiuta nell'allenamento e che tengo sempre vicino, a portata di mano, è

 "Come diventare un esploratore del mondo" di Keri Smith, Corraini Editore.






E' un "libro gioco" che da idee operative per esplorare gli spazi e gli oggetti attorno a noi, per osservare il mondo con attenzione e curiosità. E' sicuramente un buon punto di inizio per diventare esploratori curiosi e attenti!

Prendendo spunto dalle attività del libro ho creato dei libri personalizzati da usare per i miei percorsi didattici: il manuale da "esploratori della natura", "manuale dell'archeologo", "esplorazioni per il tempo libero"...questi sono quelli che ho creato per alcune mie attività ma naturalmente se ne possono inventare tanti altri!

ALLENARSI A CAMBIARE IL PUNTO DI VISTA

Lavorando con il "Passato", con oggetti, culture e tradizioni che non esistono più o che sono cambiate tantissimo nel corso del tempo, è necessario cambiare il proprio punto di vista perché le regole che valgono per il nostro modo di vivere e di pensare non valgono per tutte le culture e i popoli che studiamo.

Penso ad esempio al "Triclinio" dei romani (la stanza in cui, distesi su cuscini o divanetti bassi i romani banchettavano insieme agli ospiti) e a quanto sia distante dal nostro modo di mangiare: tutti seduti attorno ad un tavolo usando forchetta e coltello. 
Uno dei due modi è giusto e l'altro sbagliato?
Non credo! 
Sono tradizioni e convenzioni che prendono piede e poi si fermano in una determinata cultura.

Pensando ancora al cibo mi viene in mente che in alcuni paesi dell'Africa sia consueto mangiare con le mani da un'unica ciotola come segno di condivisione e penso, d'altra parte, all'impegno delle mamme per insegnare ai bambini a mangiare con la forchetta e non toccare il cibo con le mani. 
Uno dei due modi è sbagliato? 
Ancora una volta, non credo ci sia un modo giusto e uno sbagliato!

Come famiglia ci siamo spesso aperti ad un progetto nato in seno alla nostra città che prevede l'accoglienza di mamme e bambini dello Zimbabwe nelle famiglie; questo progetto si chiama "Operazione Cuore" e grazie a queste esperienze ci siamo resi conto in prima persona di come molte delle nostre usanze siano solo"nostre usanze" non condivise dal mondo intero!

Questo in effetti è anche incoraggiante perché spesso le usanze e le tradizioni famigliari e sociali, diventano strette ( almeno per me che sono un pò insofferente a tutti gli "Obblighi") ed è bello vedere che alcune usanze sono solo frutto di convenzioni!




CAMBIARE IL PUNTO DI VISTA

Quando ero bambina facevo sempre tanti errori di distrazione, scrivevo veloce per dare forma elle mie idee e perdevo sempre qualche pezzo, una "H", una "doppia"... proprio come adesso, mi mancava sempre qualcosa!

 Anche se rileggevo almeno una volta le cose che scrivevo, rimanevano sempre tanti errori di distrazione e allora la mia maestra Anna mi ha insegnato un trucco: rileggere il mio testo partendo dal fondo, parola per parola così da correggere gli errori di distrazione e in effetti funzionava! perchè rileggendo più volte il mio testo ormai non vedevo più gli errori invece rileggendo dal fondo, senza quindi seguire il senso, la mia attenzione si concentrava sulla forma delle parole! Fantastico trucco!

Mi è bastato cambiare il mio punto di vista!


                              
 
Grazie al "Ròdari club", associazione dei lettori volontari della mia città (Rimini) ho scoperto questo bellissimo albo illlustrato di Cristina Petit, "Chissà se oggi incontrerò il Lupo?", Valentina Edizioni, che ci aiuta sicuramente a cambiare il nostro punto di vista!

La piccola Cappuccetto parlando fra sè e sè, da un'immagine del Lupo cattivo molto diversa da quella che realmente risulta leggendo la fiaba ed il Lupo, che assiste al soliloquio, cambia anch'esso punto di vista commuovendosi a sentire parlare di sè in quel modo. Finale dolce e divertente! 




LAVORIAMO UN PO'

Munari diceva:

Non pensare prima vuol dire lasciare fuori la ragione e usare l’intuizione, cominciare a disporre a caso delle forme, raggruppare, dividere, cambiare, fare altri accostamenti, cambiare, raggruppare, spostare, ruotare, girare il foglio, cambiare, finchè la combinazione stessa delle forme che, lentamente hanno preso consistenza può suggerire il modo di finire la composizione.”

Proviamo allora a fare un gioco per allenare il nostro sguardo ad essere elastico e ad allenare l'"Intuizione" di cui parla Munari:

Ho deciso di chiamarlo "Scopri le Forme" perchè in effetti le forme ci sono già e sta a noi riconoscerle e dargli una definizione!

Per giocare ci servono:
  • Dei colori ( non importa se pennarelli, cere o matite)
  • Dei fogli di carta bianca formato A4
  • Le forbici sono bandite
Ad ogni partecipante serve un foglio.



Ognuno prende il foglio e comincia a strapparne delle parti creando curve e linee.





Una volta strappati diversi pezzi li distribuiamo sul tavolo e li osserviamo, girandoli di tanto in tanto per cercare delle forme; se giochiamo in compagnia possiamo condividere i nostri pezzi con quelli degli altri e girare attorno al tavolo per cercare nei pezzetti delle forme da riconoscere.

un Elefante
                                

Un cane


Un bambino con il nasone


Ognuno sceglie un pezzetto di carta in base a quello che riconosce nei ritagli poi lo prende e con i colori e le matite disegna all'interno del contorno quello che vede.

Ecco il risultato.




Il gioco è molto semplice ma è un anche un buon allenamento per la propria Fantasia; l'ho realizzato tante volte con le classi e all'inizio non è semplice vedere e riconoscere le forme, anche perchè siamo abituati ad avere molte istruzioni e consegne per lavorare, perciò quando c'è libertà, spesso ci si trova un pò spiazzati; una volta capito il meccanismo e liberati dagli schemi il gioco diventa molto coinvolgente e gustoso! 

LA MERENDA DI CAPPUCCETTO

Lavorare insieme è così bello che... ci fa venire fame!



E allora ecco pronta una bella ricetta da preparare per il Cestino di Cappuccetto Rosso, offerta e sperimentata dalle Amiche di Allegrodolce

MUFFIN ALLE MELE

4 uova
200 g di zucchero
250 g di mascarpone
200 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
2 mele
1/2 cucchiaino di cannella

Montate le uova con lo zucchero finché sono belle gonfie. Aggiungete il mascarpone e mescolare a bassa velocità. 
Infine unite un po' alla volta la farina con il lievito, la cannella e per ultime le mele tagliate a dadini (lavorate solo quanto basta per mescolare tutto. Se lavorate troppo non risulteranno soffici come devono!).

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Buon lavoro e buona merenda a tutti!

Erica Angelini


   



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